Le mamme, i figli e il judo

Il tuo ometto in judogi

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La mamma è il primo incontro nella natura, è il primo profumo che il bambino respira, è il primo fascino a cui questi non può resistere. E’ della mamma il cordone che unisce corpi e anime. E' lei che, per prima, entra in palestra e dice: “buongiorno, posso avere informazioni sul corso di judo per bambini?”.

La stessa mamma che quel giorno, con amore, ha piegato il piccolo judogi, ha arrotolato con cura la cintura, ha messo le ciabattine in borsa e, tendendo la mano verso il suo bambino, ha detto: “andiamo, amore mio, oggi si inizia, si va a judo”. Lei oggi siede e guarda.

Il tuo ometto fiero ti tiene per mano sino a poco prima di salire sul tatami; ti vuole fino a lì. Lui che si mette la cintura da solo, perché si sente gia' grande; lui che, prima di inziare la lezione, si gira verso di te e ti dice: mamma guardami!” e tu ti senti avvolgere da un’emozione di orgoglio profondo.

Seduta pensi, guardi e segui nella mente ogni movimento del tuo ometto, quasi a volerlo sostenere, anche se sai che lui non ne ha bisogno; il tuo piccolo è felice, il judo lo rende come avresti sempre voluto vederlo: spensierato e responsabile, divertito e attento.

Corre, salta, ride, è sereno; sai che il judo gli insegnerà a far crescere la sua parte vincente e ad accettare la sua parte più debole, ad essere il migliore amico di se stesso e a crescere con gli altri senza differenze alcune.

Allora lo guardi e ripensi all’iniziale scetticismo verso il judo: “mah, farò bene? Chissà, non vorrei che …. forse non è per lui/lei … così piccolo/a …”; poi sorridi, benedici nel tuo cuore i cambiamenti positivi che questa disciplina ha creato e pensi che non c’è spazio migliore per una crescita sana del corpo e della mente. Tutto assume un senso, tutto assume un ritmo preciso, come una danza.

Lo riguardi ancora e sai che lui vive la sua favola. Il judo si prende cura di lui. Del suo cuore, perché lo rispetta, dell’amicizia, perché la insegna, della forza, perché la allena, della bellezza, perché il judo porge ordine, armonia ed eleganza e sai che domani il tuo piccolo avrà tutti gli strumenti necessari per decidere, che sarà in equilibrio con i suoi pensieri, con le sue forze, con le sue debolezze.

E cosi' finisce che anche tu porti rispetto al tatami, proprio come fa il tuo bambino, come fossi accanto a lui e sentissi il suo stesso entusiasmo, come se anche tu meritassi quel momento di spensieratezza, di libertà, ma anche di profonda crescita.

Mamma guardami, sono un ometto! E' così che tuo figlio si sente con il suo judogi, un ometto con braccia forti, come quelle del suo eroe preferito. Anche lui farà grandi cose!

E, se è una bambina? Beh, nulla cambia…

La tua bambina si sente come una principessa bella e coraggiosa, la principessa che aiuterà il re a proteggere il regno, affascinante, intelligente, elegante; come non amarla…

Allora osservi: "il judo trasmette molto di più di una capriola, dà molto altro oltre una cintura. Trasmette il coraggio di seguire le proprie idee, di aver fiducia nelle proprie decisioni, di essere responsabili delle proprie azioni", e sei sicura che è proprio lì, sul tatami, che avverrà nel tempo la  trasformazione bambino – uomo. 

Arrivano messaggi; il cellulare vuole catturare la tua attenzione, ma sai che il tuo ometto è lì che corre, che salta, e lo fa anche per te. Così trascuri il telefono e resti incantata davanti al tuo bambino. Lo guardi con gioia e trovi la sua gioia. Lui cerca il tuo sguardo, perché, in fondo, vuole fare judo insieme a te. 

Cosi' presti maggiore attenzione e ti sembra quasi impossibile che lui riesca a fare quelle cose con il suo corpo, quelle cose che a casa cercherà di insegnare al suo papà.

Man mano che il tempo passa sai che non potrai più stare fuori dal tatami a guardarlo mentre lui cresce con il judo; le regole cambiano e anche il tuo ometto cambierà. Sorridi e non sei dispiaciuta, non sei preoccupata, perchè alla fine sai bene che ovunque tu possa trovarti mentre tuo figlio/a salta fiero con la sua cintura colorata, sentirai sempre dentro di te quella vocina che dice: mamma guardami, il tuo ometto in judogi.

Dr.ssa Loredana Borgogno

(Psicologia dello Sport e della Comunicazione)

 

 

scritto il 16 mag 2017
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