Io ed Hiroshi Katanishi

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Tutto è cominciato nel 2006 ad Abbadia di Chiaravalle di Fiastra (MC), in occasione di uno stage organizzato dal Maestro Corrado Croceri che vedeva protagonisti il Maestro HIROSHI KATANISHI insieme al Maestro PATRIK ROUX. Incuriosito dall'evento e su suggerimento del Maestro Croceri, partecipai allo stage.

È stato l'evento che ha dato la svolta al mio percorso judoistico.

Da allora non ho piu' smesso di seguire il Maestro Katanishi.

Rimasi affascinato da quell' uomo che racchiudeva eleganza nel modo di porsi, negli atteggiamenti, nella dialettica, per poi arrivare alla proposta didattica fatta di bellezza estetica, logica ed efficacia. Una proposta globale capace di rivolgersi a tutta la platea del judo. Una proposta sincera di un uomo sincero.

Capii che dovevo avvicinare quell'uomo…

Subito dopo lo stage, gli scrissi, chiedendogli se potevo avere l'onore di intraprendere un percorso formativo con lui. Mi rispose, ma mi impose delle precise condizioni di fronte alle quali non mi sono tirato indietro e che continuo tutt'ora a rispettare.

Iniziammo così la nostra frequentazione ed il percorso di studio che coinvolse sin da subito 2 amici entusiasti con i quali collaboravo: il Maestro Daniele Guerra e Luca Cainero.

Il Maestro Katanishi è una guida che lascia una traccia in chi lo avvicina. Ha molto a cuore i giovani e, svincolato da schemi di tendenza, è capace di adattare la proposta tecnico/didattica nei giusti tempi, nei modi e nelle forme migliori, creando i presupposti per avere uomini, donne, atleti e sportivi di assoluto rilievo.

Nella sua proposta è inscindibile il legame tra la crescita dell’atleta e quella dell’individuo. Una crescita equilibrata. Per il Maestro il judo non è vincere o perdere, ma è il luogo ove eccellere, saper esprimere se stessi, ove un atleta dà il meglio di sé. Il risultato a quel punto non conta più. Conta sapersi dare un obiettivo e lavorare onestamente per raggiungerlo, acquisendo una valenza mentale che resta nell’individuo.

L' amico Fabio Della Moglie ha associato il modo di muoversi del Maestro Katanishi alla figura di un atomo. Chi avra’ l’onore di vivere il Maestro sul tatami ne capirà il senso.

Raffaele Lisi

scritto il 07 feb 2017
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